Prof. Dr. Massimiliano De Iuliis Official Site

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Chi sono...

     

Lo so, lo so.... me lo dicono tutti... sono enormemente peggiorato rispetto a quando avevo 3 anni ! Quindi nessun commento, grazie ! Questa foto, peraltro, è quasi sacra per me... La foto è stata scattata in una villa sulla costa a Minori, dove mia nonna lavorava come domestica per un'anziana signora, talmente anziana che per me quella era la casa della nonna, visto che la proprietaria si vedeva molto raramente ! Cosa dire della mia infanzia... pochino, sono cresciuto sotto le attenzioni amorevoli dei miei genitori, che mi hanno fatto rigare dritto e che hanno combattuto con i miei capricci e con la mia salute. Fin da piccolo sono asmatico e allergico, il che mi ha dato non pochi problemi.

 

A scuola me la cavicchio, soprattutto considerando che sono un anno più piccolo di tutti gli altri, la primina è stata quasi un obbligo... pensare che mi hanno detto che non volevano ammettermi in seconda elementare, poi il mio maestro Gaspare Apicella, decise di prendermi nella sua classe. Una volta mi disse che mi aveva voluto perché indipendentemente da come leggevo e da come scrivevo, avevo "una faccia intelligente"... più di venti anni dopo io non posso far altro che ringraziarlo e lui probabilmente potrà dire di aver avuto un minimo di ragione (cavolo come sono modesto...). Predisposizione naturale per le materie scientifiche.... sta scritto su tutte le mie pagelle.... su questo aveva sicuramente visto giusto.

 

A sette anni parte ufficialmente la mia vita in società. Mi iscrivo a scuola di musica, presso un ragazzo (bravissimo ma dai modi un pò troppo ruvidi) che abita a dieci metri da casa mia e allo stesso piano. Praticamente quando studio lui mi ascolta, a volte esce sul balcone mi chiama e mi da consigli. In altri termini non posso "sgarrare" di una virgola. Andrò avanti per due anni, ciò che ho imparato, però, non lo dimenticherò più, il che mi aprirà una "brillante" carriera di cui parlerò più avanti.

Non manco di tenermi in costante contatto con i nuovi strumenti informativi che all'epoca erano praticamente agli albori. Nel 1982 posseggo un "agognatissimo" VIC 20, con il quale imparo ad armeggiare un pò, non sono un genio, non ci capisco molto... però ho la possibilità di interagire con quello che attualmente è il dott. Giovanni Lambiase... praticamente un mostro ! Difficile definire diversamente un ragazzino che a 13 anni programma in linguaggio macchina senza aver frequentato nessun corso specifico, e avendone appreso i rudimenti da riviste tipo CCC (Commodore Computer Club), la cui lettura degli articoli tecnici era questione di pochi "iniziati". Con lui e con l'amico Antonio D'Auria, negli anni successivi abbiamo composto il "software development group" più scalcinato del pianeta... praticamente un genio e due lavoratori molto molto part-time. Dalla collaborazione sono usciti alcuni videogiochi, uno dei quali addirittura tuttoggi presente nelle banche dati dei siti che si occupano di Commodore 64... non ci credevo manco io, ma c'ho le prove:

http://www.gb64.com/game.php?id=19497&d=24

Contemporaneamente gioco a minibasket, del resto sono rotondetto, non può farmi che bene. Più che bene al corpo farà bene alla mente e al carattere, gioco abbastanza divento più spigliato, insomma mi faccio valere, non vincerò mai niente ma mi divertirò sempre un sacco. A proposito da piccolo e durante l'adolescenza gioco anche a tennis principalmente con mio fratello e con i miei cugini, anche qui con discreto successo. I miei hobby mi accompagnano per tutto il "periodo delle medie" frequentate presso l'istituto "Biagio De Cesare" a Minori, in una sede assolutamente disastrata, ora sede di un Istituto tecnico turistico. Finite le medie, dove mi licenzio con il massimo della votazione, viene il momento della scelta. Io vorrei fare una scuola tecnica, mio padre vuole che segua le sue orme, geometra... vince lui ! Saranno 5 anni bellissimi e faticosi in quel di Mercatello all'istituto tecnico per geometri "Di Palo". Ognuno penso possa scrivere un libro sulla sua esperienza alle superiori, così anche io, diciamo solo che ho ricordi stupendi e persone care nel mio cuore. L'esperienza finirà con l'agognato diploma con votazione 60/60 (unico della mia Commissione) in un esame di stato caratterizzato da telefonate, soffiate, tradimenti, insomma tutto secondo copione.

 

  

Mentre frequento il geometra continuo a giocare a basket, qui di lato c'è la squadra di serie D del G.S. Minori, nella quale ho militato. Sono il secondo in basso da sinistra. Effettivamente ho giocato pochino, avevo 16 anni, ma è stata la mia unica esperienza ad alto livello, l'iscrizione all'Università ha poi assorbito tutte le mie energie, e non ho più giocato. Ho allenato per 2 anni, il primo una squadra mini-basket, il secondo una squadra Allievi con alterne fortune. 

Il tennis è stato sicuramente lo sport che mi ha dato le maggiori soddisfazioni: durante l'anno di grazia 1991 mi sono, infatti, imposto in due tornei giovanili a Minori e Ravello, ed in doppio con l'amico Infante Luigi. Dell'anno successivo è, invece, il successo in doppio a Maiori, con l'ottimo Edoardo Vivo. Ad essere del tutto onesti, diciamo pure che il mio contributo in questi due ultimi successi è stato semplicemente il rimandare la pallina dall'altra parte del campo, visto il livello non proprio eccelso della competizione e l'assoluta qualità dei miei compagni. Anche qui l'ingresso all'Università mi ha impedito di giocare ed allenarmi con la continuità necessaria a dare un seguito a questi piccoli successi.

Sempre in quel periodo ho cominciato a suonare pianoforte e tastiere con il gruppo musicale dei "Rheginna", nato come tutte le cose più belle, quasi per scherzo dall'affiatamento tra il sottoscritto e alcuni cari amici. I Rheginna nella loro formazione originaria erano costituiti, oltre che dal sottoscritto da: Pasquale Rispoli - chitarra e voce, Roberto Buonocore - basso e voce, Maurizio Ruggiero - batteria, Massimo Proto - Sax, Silvestri Ferruccio - chitarra e voce (il caro Ferruccio ci ha lasciati prematuramente... mi capita talvolta di pensare a lui... ovunque tu sia grazie, grazie, grazie di tutto). 

A dire il vero, l'esperienza era cominciata qualche anno prima con una formazione limitata ai soli me, Pasquale e Roberto, e dal nome "Sing a Song" (nella foto, io sulla sinistra, Robby al centro e Paco sulla destra). Inutile dire dei tanti ricordi che hanno accompagnato la formazione, lo sviluppo ed, infine, la scissione del gruppo, diciamo solo che è stata per me un'esperienza che mi ha insegnato molto dal punto di vista umano. Ho scritto anche qualche brano di musica leggera (suonato con il complesso i Sinergia), e più tardi qualche testo per l'amico Massimo Proto, che ritengo un talento musicale assoluto.

 

Contemporaneamente ai Rheginna, suonavo anche con un altro gruppo a Maiori, i "Sinergia". L'esperienza con questo gruppo è durata fino al 1996. La formazione oltre al sottoscritto alle tastiere, comprendeva Mariele alla batteria (il terzo da sinistra), Claudio Bruno detto "il biondo" alla chitarra e voce (il quarto da destra) e Giampaolo Cretella al basso (il primo da destra). Tutti gli altri presenti in foto sono i ragazzi del service "Caso" che ci seguivano nelle nostre performance. 

Ho suonato poi con un gruppo musicale un pò strano: i Pynk. Formazione anomala della generazione successiva alla mia (che non ha generato in quel di Minori e Maiori tastieristi validi), che si riunisce solo per suonare in occasioni particolari. Mentre gli altri complessi provano durante tutto l'anno noi proviamo a scadenza. La voce è Davide Rispoli, alla chitarra c'è il collega Pasquale Di Lieto, al basso abbiamo Giampaolo Cretella direttamente dai Sinergia, alla seconda chitarra mio fratello Christian, alla batteria Raffaele Giordano. Nonostante il livello non sia dei più elevati in zona siamo molto amati forse per il genere che facciamo che non è proprio commerciale, punta, infatti, sul rock con qualche escursione nel melodico.

Mentre studiavo all'Università ho fatto anche l'esperienza di  animatore di un gruppo di Azione Cattolica. Finito un pò per caso in questo ruolo, ho imparato pian piano ad amarne lo spirito di gruppo, che è in testa ancora oggi, a qualsiasi iniziativa parta dal sottoscritto. In quel periodo ho compreso molti dei miei difetti più grandi e delle mie debolezze, e sono convinto di aver fatto un buon lavoro soprattutto per me, per ricordi indimenticabili e per giorni da scordare in fretta, oggi è tutto in questo grosso bagaglio che mi porto dietro, in cui ci sono tanti consigli di chi agli inizi mi è stato vicino e di chi mi ha tirato in questa avventura, a loro va tutt'oggi il mio profondo ringraziamento.

L'esperienza con l'azione Cattolica è durata a lungo, prima con i ragazzi più grandi poi con i più piccini (nella foto siamo a Positano in un mitico campo tenuto alla chiesetta di San Luca a Praiano, oggi tutte le bambine che vedete nella foto hanno passato la maggiore età... ), ed è terminata a metà degli anni '90, schiacciata da una mancanza di entusiasmo che definirei fisiologica dopo tanti anni trascorsi.

Ma torniamo ai miei studi, il biennio è stato terribile, c'ho messo giusto un anno in più del previsto. L'esame di Analisi II mi ha dato filo da torcere in quantità industriale, prima di riuscire a prendere un 24 non del tutto soddisfacente. Da lì in poi, però, le cose sono cambiate. Nei tre anni successivi ho totalizzato 19 esami con 10 trenta e lode, 8 trenta, ed un 27 (Costruzioni idrauliche e vi posso assicurare che mi è andata di lusso). Dopo l'esame di Costruzioni in zona Sismica, e l'ennesima lode, chiedo la tesi nella medesima materia.

Rilassato da un 109,3 di voto base, mi sono buttato in un argomento molto matematico, chiudendo in 9 mesi un lavoro molto specifico sull'applicazione della norma Hinfinito nel controllo delle vibrazioni indotte da sisma. Il 110 e lode non era in discussione, e durante la tesi il prof. Palazzo mi aveva chiesto di entrare nello studio con un contratto di ricerca. Accetto e mi butto in questa esperienza.... grosse difficoltà iniziali mi inducono più di una volta a lasciare.

Il mio metodo di studio ed i miei ritmi mal si adattano a quelli del lavoro che devo compiere, però, c'è un però. L'ambiente è stupendo, i miei primi colleghi di lavoro sono eccezionali: Lucio Caso, Giuseppe Di Domenico, Massimo Gioia, Luigi Pergamo, Antonio Penna, Gerardina Albano e Barbara Serlenga (le ultime due nella foto a lato) mi permettono di superare tutte le difficoltà e mi accolgono come fossi un fratello. Mi spingono, inoltre, a provare il concorso di dottorato. Le sfide mi piacciono accetto, anche rinfrancato dalle parole del professore a riguardo. Purtroppo con il passare degli anni ho dovuto riconsiderare nel merito sia la mia scelta sia quelle parole...

Mi classifico primo nella graduatoria del concorso di dottorato e da allora vengo impiegato all'interno del Dipartimento di Ingegneria Civile stanza 232. Ormai è passato un pò di tempo e ho potuto capire che la mia idea di dottorato è "leggermente" diversa da come la impone il sistema università.

 

In quegli anni ho collaborato ai corsi di Tecnica delle Costruzioni (nuovo ordinamento), Costruzioni in zona sismica e nel secondo semestre 2002/2003 ho praticamente tenuto in solitaria il corso di Tecnica delle Costruzioni 2. Dal 2006-2007 ho collaborato anche per la parte esercitativa al corso di Strutture Speciali con il prof. Roberto Realfonzo. Seguivo gli studenti dei citati corsi e nel frattempo mettevo su carta i risultati della mia modesta attività di ricerca. Alla fine saranno più di una settantina di pubblicazioni presentate in Convegni anche a livello mondiale (vedi curriculum vitae e zona download). In questo lasso di tempo praticamente tutti i colleghi innanzi citati lasciarono l'Università, il solo Lucio Caso vi ritornò, conseguendo il titolo di dottore di ricerca. In questo periodo della mia vita, ho avuto la fortuna di incrociare persone stupende come gli ingegneri Diego Mauriello, Antonio Russo, Luigi Iannone, l'architetto Fortunata Russo e l'ing. Matteo Armenante, che sono passati dalla stanza 232 con il loro carico di  intelligenza e vitalità e che hanno poi intrapreso strade diverse. Nell'ultimo periodo di permanenza accademica ho condiviso la mia esperienza universitaria con l'ing. Ivana Marino, l'ing. Giovanni Giannattasio, l'ing. Paolo Castaldo. Con loro mi sono trovato benissimo e la loro amicizia era la fondamentale ragione per cui la mattina all'albeggiare prendevo la mia auto e mi facevo più di un'ora di viaggio per arrivare da Minori a Fisciano. Tornando alla mia carriera "accademica", nel gennaio del 2003 ho terminato la stesura della mia tesi di dottorato "Metodologie di progetto per sistemi strutturali dotati di dispositivi di dissipazione extrastrutturale", un lavoro che ritengo nonostante tutto di discreto interesse scientifico e del quale ho pubblicato i principali risultati. Ho discusso la tesi il giorno 20 marzo 2003, ricevendo ottime critiche e diversi suggerimenti dalla Commissione (proff. Cosenza, Vulcano e Rosati) per migliorare quanto conseguito. Ho partecipato, quindi, al concorso per titoli per 2 borse post-dottorato presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, risultando vincitore, e poi a quello per un assegno di ricerca nel 2005, anche qui con esito positivo, assegno rinnovatomi nel 2007.

Nel frattempo la riforma Gelmini, elimina la figura del ricercatore universitario a tempo indeterminato, ovvero sentenzia che concorsi per posizioni stabili a cui io posso partecipare a partire dal 2010 non se ne faranno più. Nel 2009 alla ricerca di una strada alternativa all'Università Italiana, partecipo e vinco un concorso come Research Assistant nell'ambito di un Progetto di ricerca Europeo per 6 mesi presso l'Università di Kassel in Germania. Alla fine dei 6 mesi, mi vengono offerti ulteriori 2 anni e mezzo di contratto. Purtroppo la città non ha una comunità italiana, non ci sono scuole italiane, la prospettive di spostare l'intera famiglia in Germania per più di 2 anni, senza alcuna certezza in un futuro stabile mi convince a rifiutare l'offerta e a tornare in Italia.

Appena tornato all'Università di Salerno vengo a scoprire che il mio Dipartimento ha bandito in tempi record un concorso per ricercatore (l'ultimo prima dell'entrata in vigore della legge Gelmini), in un settore disciplinare affine al mio. E' la mia ultima speranza.... faccio domanda di partecipazione. Mi giunge notizia poi che tra i partecipanti al concorso c'è il figlio del Direttore di Dipartimento. Quello che è successo nei mesi successivi appartiene alla coscienza dei protagonisti, io sto ai fatti... diciamo solo che il figlio del Direttore è ora con il Suo bel posto di professore  associato e che io ho lasciato in maniera definitiva la mia Facoltà, rinunciando volontariamente all'ultimo anno del mio assegno di ricerca e passando nell'Ottobre del 2010 a fare attività di libero professionista. E' stata la scelta giusta, mi ha reso indipendente e libero, lavorare come ingegnere nello studio di famiglia mi ha permesso di fare gli orari che voglio, e di crescere professionalmente per me stesso. Ho fatto mio il detto, "chi non mi vuole non mi merita"... e certamente moltissimi di quelli che lavorano nel mio ex-Dipartimento non mi meritano !

Dopo due anni di attività professionale, e di collaborazione con alcuni studi di progettazione importanti sul territorio, nel 2012 partecipo ad un bando per un posto di docente a contratto nell'ambito di un progetto PON presso l'Università del Sannio, vinco il posto che mi vede impegnato per 8 mesi in maniera intensa nell'ambito di un corso per laureati di primo livello relativo alla progettazione di sistemi di sicurezza stradale. I ragazzi sono straordinariamente ricettivi ed interessati. Sicuramente una delle esperienze didattiche migliori della mia vita. Il 2012 è anche l'anno in cui il Ministero della Pubblica Istruzione bandisce un nuovo concorso a cattedra (l'ultimo era del 1999). Io ho già l'abilitazione all'insegnamento conseguito con la SICSI nel 2005, tuttavia in graduatoria sono ancora intorno alla 30a posizione (che vuol dire che si entra di ruolo tra almeno 8 anni). Poiché tra le mie aspirazioni non c'è quella di fare il precario fino al 2020, provo a partecipare. I risultati sono oltre la mia aspettativa, risulto idoneo in tutte e 3 le classi di concorso A049 (Matematica e Fisica), A047 (Matematica) e A038 (Fisica), ma soprattutto mi piazzo in posizione utile per essere assunto a tempo indeterminato sia nella A049 che nella A047. Sono 2° su 851 candidati nella A049 e 9° su 1399 candidati nella A047. Dopo un pomeriggio allucinante per la nomina entro finalmente di ruolo a tempo indeterminato, e svolgo il mio anno di prova presso il Liceo Scientifico "E. Marini" di Amalfi. Un anno piuttosto impegnativo che, a valle del positivo giudizio del Comitato di Valutazione, mi porta alla conferma in ruolo il 28 giugno 2014. La sede definitiva di insegnamento mi viene assegnata il 23 luglio: Istituto Turistico "Flavio Gioia" sede di Amalfi. Già il primo anno di impiego, il Responsabile di Sede mi chiede di affiancarlo come Vicepreside nella gestione dell'attività amministrativa e didattica. Nel gennaio del 2015 inizio l'iter per acquisire, sulla base dei titoli e degli esami tenuti in Italia, il QTS (Qualified Teaching Status), ovvero l'equivalente dell'abilitazione all'insegnamento per il Regno Unito. Lo ottengo alla fine di marzo dello stesso anno.

In ottobre 2015 ricevo un invito per una interview alla University of Central Lancashire a Preston, una città del nord-est inglese. Un mese prima ho inviato il mio curriculum per una posizione di docente in ingegneria civile in risposta ad un bando aperto dall'università. Non è la prima interview che faccio, ne ho tenute diverse a partire dal 2009. Stavolta però l'esito cambia. Il 12 ottobre ricevo una mail dal Head of the School che mi offre il posto di Lecturer in Civil Engineering. Ovviamente accetto, è quello per cui ho lavorato per tanto tempo in Italia e che mi è stato negato nonostante gli avessi dedicato tutta la mia passione.

L'esperienza inglese purtroppo non dura molto. Prendo servizio il giorno 11 gennaio 2016, sono costretto da problemi di salute a lasciare l'incarico a metà del mese di giugno. Un'ernia del disco fastidiosissima non mi fa dormire la notte e mi produce dolori atroci nel camminare, l'ultima lezione del corso "Civil Engineering Technology" che mi è stato affidato, la tengo stringendo i denti, senza poter camminare e rimanendo in piedi appoggiato alla parete tutto il tempo. Peccato perchè l'ambiente era veramente ideale, i colleghi e il mio "capo" assolutamente splendidi ed io incominciavo ad ingranare nel mio nuovo ruolo. Purtroppo prima di settembre 2017 la mia famiglia non avrebbe potuto trasferirsi (nessuna scuola inglese prende ragazzi senza iscrizione e le iscrizioni si fanno entro Ottobre dell'anno prima per l'anno successivo), e fare avanti e indietro nelle condizioni in cui mi trovavo era impossibile. Torno in Italia con l'umore devastato, inizio a curarmi sperando di poter quanto meno rientrare in servizio presso la mia scuola, il cui incarico avevo prudenzialmente congelato. Praticamente ritorno a camminare normalmente dopo 6 mesi di cure, poco prima di Natale 2016 posso dire che il peggio è passato, purtroppo è onesto pensare che sia passato anche l'ultimo treno per la mia carriera di ricercatore (forse...).

Rientrato a scuola ho collaborato con lo staff di Dirigenza del mio Istituto, ho deciso di convogliare i miei interessi sulle discipline scientifiche mettendo in secondo piano l'attività professionale. Nel 2018 sono passato dall'Istituto turistico al Liceo Scientifico presso la stessa sede e mi sono occupato dei progetti per le eccellenze con enorme soddisfazione personale approfondendo alcuni aspetti disciplinari che non erano nel mio bagaglio culturale.

Nell'agosto 2020 ho pensato di avere abbastanza forza e tempo per riprendere a studiare. Ho deciso di iscrivermi come studente part-time alla facoltà di fisica dell'Università di Salerno. Decisione presa in maniera fulminea ma sedimentata per lungo tempo. Ho dato 4 esami in un anno, poi è successo l'imprevedibile. Di tanto in tanto con poche speranze continuavo a mandare application per posizioni all'estero e docenze a contratto in Italia. In merito ad una application per una posizione di Lecturer in Engineering Mathematics alla University of Bolton, venga immesso nella shortlist ed invitato a tenere una lezione online (del resto in periodo COVID... si perchè siamo in pieno periodo COVID) ed una interview. La preparo bene, l'interview e la lezione vengono fuori bene come non mi aspettavo e l'università mi contatta per offrirmi il posto a tempo indeterminato. Ovviamente dovrei spostarmi a Bolton, ma questo non è un problema per me, salvo il fatto che scopro come le cose siano drammaticamente cambiate per chi debba spostarsi tra UK e Italia dopo la Brexit. A parte i costi allucinanti per ottenere un visto, l'Università dice di poter garantire per il mio visto, ma non mi da nessuna garanzia sulla possibilità di permanenza dei miei familiari. La migliore risposta che riesco ad ottenere è "Faremo il possibile...". Non mi basta, decido di non accettare, pregando di non dovermene pentire per il resto dei miei giorni.

Due mesi dopo mi arriva una telefonata inaspettata. Avevo partecipato ad un bando per una posizione di docente a contratto all'Università di Salerno, che non avevo vinto, ero arrivato secondo in una procedura che prevedeva la sola valutazione dei titoli. La telefonata del Direttore dell'area didattica mi spiega che il vincitore ha rifiutato e che quindi se io voglio, posso assumere la cattedra di STATISTICA APPLICATA al corso di laurea magistrale in ingegneria gestionale. Ovviamente si tratta di un incarico per un anno (pagato malissimo per la quantità di lavoro da svolgere) senza alcuna garanzia di continuità, però sarebbe la prima volta che gestisco un corso accademico in autonomia, qualcosa che ho sempre voluto fare fin quando ero rimasto al Dipartimento di Ingegneria Civile. Faccio la rinuncia agli studi per la facoltà di fisica e accetto. Il Dipartimento è quello di Ingegneria Industriale, il lavoro non è poco, soprattutto se si pensa che si tratta di un contratto che si aggiunge alle mie ore di lavoro come docente di scuola superiore, ma è enormemente gratificante.

In un modo o nell'altro, in maniera quasi naturale, non solo ho conservato la titolarietà del corso di STATISTICA APPLICATA, ma ho assunto altre due docenze a contratto, quella di STATISTICA nella facoltà di Scienze politiche e quella di STATISTICA per l'INGEGNERIA di PROCESSO ancora al DIIN (con l'idea di dare allo stesso docente entrambi i corsi di statistica, sia quello della triennale che quello della magistrale). Deduco che evidentemente il mio lavoro è stato valutato positivamente.

Con tutto questo impegno accademico, mi viene in mente che forse i tempi sono maturi per avere un'altra chance in ambito universitario. Partecipo ad un pò di procedure per posizioni di ricerca, fin quando non riesco a spuntare un assegno di ricerca nel mio vecchio settore disciplinare (Tecnica delle Costruzioni) presso il Politecnico di Torino. Al momento sto aspettando di prendere servizio, il che accadrà il 1 gennaio 2024, con l'intenzione di congelare il mio lavoro a scuola e impegnarmi in maniera febbrile per provare a rientrare nel circuito della ricerca e delle pubblicazioni e avere almeno una possibilità, anche remota, di poter fare dell'Università il mio lavoro a tempo indeterminato. Difficilissimo, ma ci proverò con tutto quello che resta delle mie capacità.

Dulcis in fundo, la mia famiglia, mia moglie Anna, e i miei due figli. Il giorno 8 giugno 2003 ore 14:30 nasce Luca... seguito il 25 gennaio del 2006 da Marco. Il primo è oggi un irascibile e disincantato soggetto che all'anagrafe fa 20 anni (ma solo all'anagrafe)  un aspetto fisico che è la fotocopia del sottoscritto (purtroppo per lui) e una voglia di impegnarsi praticamente nulla (il che non gli ha impedito di dare tutti gli esami del primo anno in corso ad ingegneria informatica), il secondo è d'altra pasta e con un carattere molto più sensibile e un impegno nelle cose che prova a fare ammirabile (al momento è alle prese con l'ultimo anno di liceo e alcune scelte di un certo peso per il suo futuro).

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